Le richieste delle famiglie del Reddito di cittadinanza sono diminuite del 65% dopo la stretta decisa dal Governo.
Il provvedimento del Governo è riuscito nel suo intento: spaventati dai controlli, gli italiani non hanno fatto richieste per il reddito di cittadinanza, registrando nei primi due mesi un drastico calo del 65,23%. “Adesso, però, il Governo deve dirci come affronterà il tema dell’impoverimento del Paese”, dice il deputato del Partito Democratico e membro della commissione Lavoro della Camera, Emiliano Fossi.
Un calo drastico
Alla luce dei dati forniti dall’Inps, le famiglie italiane che hanno ricevuto il sussidio a febbraio sono diminuite ad 1 milione toccando il livello minimo da ottobre 2020. Dai 657,8 milioni di gennaio, la spesa nel mese di febbraio è stata di 576,3 milioni.
Il calo emerso nei primi due mesi dell’anno, a seguito della stretta decisa dal Governo, hanno registrato un drastico calo del 65,23%. “Il sussidio viene erogato prevalentemente nel Mezzogiorno dove risiede il 67% delle famiglie beneficiarie della misura. La stretta del governo spaventa le persone ma il tema povertà rimane, anzi si acuisce”, dice Emiliano Fossi.
L’aumento della povertà
L’avvertimento del rischio di povertà a causa di uno stop al reddito, era arrivato già lo scorso dicembre da Bankitalia, che sosteneva la probabilità di provocare un milioni di poveri in più. “Malgrado alcune criticità, il reddito di cittadinanza si è rivelato estremamente utile per conseguire il miglioramento del welfare, per limitare gli effetti negativi della pandemia permettendo alle famiglie più fragili di sopportare il calo di reddito”, afferma Fossi.
L’utilità del sussidio si è rivelato soprattutto per fronteggiare la questione inflazionistica, rappresentando un sostegno per reggere il potere d’acquisto dei cittadini. “Limitare l’accesso al reddito di cittadinanza può essere utile soltanto se la misura viene migliorata e resa più efficace, ma serve comunque creare lavoro altrimenti ci saranno soltanto molti più poveri. E l’aumento della povertà ha un effetto a catena sull’intera economia”, conclude.